‘lo scoprire, il muoversi, il viaggiare danno origine a ciò che nel tempo sono stati definiti paesaggi interiori, paesaggi dell’anima, o mappe intime, destinati ad essere custoditi nell’atlante della nostra memoria (…). La mia geografia emozionale è proprio la mappa dei sentimenti, delle pulsioni, dei desideri. La storia vede il mondo dal lato della morte, come un insieme di reperti funerari, la geografia emozionale dal lato della vita’.
Giuliana Bruno, Atlante delle Emozioni, Bruno Mondadori 2006
Ecco, siamo prossimi alla meta, la barra del load ha quasi raggiunto il suo estremo destro. Indugia, incerta nel suo movimento ondulatorio, quasi a ritardare l’attimo della consegna definitiva della nostra barca al momento dell’approdo, come quando sull’uscio si trovano mille piccoli motivi per ritornare sui propri passi, una finestra da chiudere, qualcosa da prendere, uno sguardo a vedere che tutto è a posto, a imprimere bene nella memoria il ricordo di cosa stiamo lasciando, perché nel viaggio non ci si dimentichi chi siamo, e con la partenza, la strada per tornare a sé stessi. (1)
Una gran quantità di mare è già passata sotto la prua del Leonidas da quando abbiamo premuto invio. Iniziando il nostro viaggio, siamo entrati nella zona d’incertezza, il tratto di realtà dov’è ambiguo il…