L’enigma del corpo che vede

Sensi aptici virtuali, propriocezione. Lo sviluppo dei sensi e della socialità nel Metaverso

Stex Auer
7 min readNov 28, 2021
Tomcorsan cerca di prendere un oggetto che gli passo. Oculus Home, 2021

…«Cosa?»

«Sì, sai i lavori con Kline sulla televisione»

«Cioè, pensi che potrebbe essere utile quel vecchio lavoro sulla visione attraverso il corpo?». «Sì, come lo chiamavi?» continuò Diego.

«Precisamente non ricordo, comunque era già un remapping sensoriale» distante Derrick.
«Sì, vedere con il corpo, ecco questo era il progetto, così lo chiamavate» sforzandosi Diego.

«Sì, sì» sempre più lontano Derrick con la mente mentre si allontanava anche con il corpo e Diego saltando giù dal lettino iniziò a smanettare sul device communicator.

«Grande, grande guardate come corre lungo le dinamiche territoriali del presunto aggressore» con gli occhi Diego sbarrati sul video.

«Sì, vedo» girandosi Frank sulla poltrona girevole, porta di servizio davanti al device parete.

«Vedi, lo spazio è anticipato dal mio biochip in simulazione, prima di arrivarci virtualmente».

«Sì, vedo, vedo, questa volta è chiaro»

La Stanza Mnemonica, Oscar Marchisio, Synergon 1995

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Stex Auer

In teoria non esiste nessuna differenza fra teoria e pratica. In pratica esiste — In theory there is no difference between theory and practice. In practice ther