«Ho molto affetto per gli onesti libri di viaggio… Essi posseggono la virtù di offrire un altrove teorico e plausibile al nostro dove imprescindibile e massiccio». (Antonio Tabucchi)
L’isola è una montagna.
Sorge dalla profondità del mare, si spinge verso la superficie guidata da una irresistibile potenza tellurica, un vulcano che innalza se stesso sino a buttare uno sguardo dall’alto di mille e duecento metri sull’atlantico, da una parte verso Nantucket, Massachusetts, Stati Uniti, e dall’altra verso Lisbona. È Pico, nelle Azzorre.
Nei miei rari, rarissimi viaggi fisici, ho avuto la fortuna di esserci stato. Le ho raggiunte molti anni fa, inseguendo un racconto di Tabucchi, Donna di Porto Pim.
Erano gli anni in cui il Portogallo e Lisbona vivevano una irresistibile primavera culturale, gli anni di film che l’hanno consegnata al mondo, Sostiene Pereira, di Roberto Faenza, con un Mastroianni…