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“Così finì quella che era stata una delle mie avventure e uno dei miei viaggi più interessanti. Nonostante tutte le difficoltà e le sofferenze che ciò mi aveva procurato, ero contento che le cose fossero andate in quel modo, perché avevo riacquistato quella fede nella onestà innata dei cervelli elettrici, che era stata sconvolta dai malversatori cosmici. È dolce tuttavia pensare che soltanto l’uomo può essere una canaglia.”
Universi. Memorie di un viaggiatore spaziale (Viaggio Undicesimo), Stanislaw Lem
Ogni narrazione tecnologia ha la sua componente mitologica. Oggi quella da cui attinge il Metaverso è un mix più o meno variegato fra la funzione salvifica transumanista e la speculazione finanziaria di rapina.
Entrambe le “pieghe” — se così vogliamo intenderle del senso del Metaverso non rispecchiano né la realtà né la sua vera potenzialità, ma entrambe sono un chiaro ed evidente sintomo, una febbre che si accompagna alla crescita esponenziale della esplosione mediatica dopo l’annuncio di Mark Zuckerberg sulla nascita di META e del prossimo obbiettivo, la costituzione del SUO Metaverso.